Dopo aver passato un’estate a lavorare come Pony Express per comprare il suo primo basso a quattordici anni, ha iniziato a suonare in diverse band.
A diciannove anni inizia a scrivere di musica per Rockerilla e il Manifesto. Continua a scrivere a tempo pieno fino ai venticinque anni, pubblicando su l’Espresso, la Repubblica, Rockstar, Mucchio Selvaggio. Poco dopo scopre il DJing, e dopo aver pubblicato il libro Atari Phunk su Castelvecchi, si dedica completamente all’arte del mixare dischi.
Diventa uno dei DJ più importanti della Club Culture italiana di fine anni ’90 e primi 2000. Nel frattempo, inizia a produrre musica ed arriva a remixare Subsonica, Assalti Frontali, Avion Travel. Continua a lavorare fondendo i suoi ambiti di specializzazione, comunicazione, musica e marketing, diventa consulente per diversi brand (Red Bull, Nike).
Dopo venticinque anni di lavoro nel music business è in gardo di produrre un brano, creare e gestire un’etichetta discografica indipendente, trovare una distribuzione, pianificare l’uscita di un album, trovare dei brand interessati a finanziare delle azioni di promozione, pianificare la strategia di comunicazione, lavorare sul marketing dei contenuti per la promozione, organizzare un tour, gestendo tutta la parte contrattualistic e di pre produzione, essere il fonico durante il tour, e in caso può mettere i dischi all’afterparty di fine tour.
Ha lavorato nella comunicazione e marketing (Marketing e Communication Manager per Sony Music e EMI Music), ha scritto per Musica di Repubblica, Alias (Il Manifesto), L’Espresso, Rockstar, Rockerilla, Vanity Fair e condotto programmi radio su Radio Città Futura e RAI Radio 2. Ha lavorato nella redazione della South Europe Production di MTV a Londra, suonato al Fabric di Londra ed è nella lista dei DJ più influenti nella scena breakbeat stilata dalla Radio inglese BBC. Tutte queste esperienze, che gli hanno dato una visione completa di tani aspetti del lavoro intorno alla musica.
Attualmente è consulente musicale e direttore artistico per company private e pubbliche, continua ad essere giornalista (iscritto all’Albo) e si occupa di cultura e linguaggi contemporanei portando avanti la fusione fra discipline e arti.
Fondatore, insieme al compianto Riccardo Petitti, della seminale Agatha crew Andrea Lai, romano, vive di musica dall’inizio degli anni ’90, ricoprendo vari ruoli. La sua predilezione per tutta la bass music e il suo occhio aperto su tanti altri ritmi lo hanno portato a suonare tre volte, da DJ, in un tempio della musica elettronica: il Fabric di Londra. Come si legge sulla quarta di copertina del suo libro del 1998 per Castelvecchi, ‘Atari Phunk’, la musica gli riempie la pancia, non a caso ha dedicato e dedica tuttora tempo alla ricerca dei migliori pezzi drum and bass (e non solo) rigorosamente su vinile. Dal 1997 al 2006 suona come DJ resident al Brancaleone di Roma con la serata Agatha, organizzazione che ha contribuito ad importare la club culture contemporanea in Italia.
E nella lista dei più influenti DJ breakbeat della Radio inglese BBCAttualmente è consulente musicale e direttore artistico per company private e pubbliche, continua ad essere giornalista (iscritto all’Albo) e si occupa di cultura e linguaggi contemporanei portando avanti la fusione fra discipline e arti.